CRESCERE
insieme
Grazie a un modello di business sostenibile diventa possibile affrontare le nuove sfide offerte da scenari sempre piu mutevoli e competitivi non soltanto reagendo ai rischi, ma cogliendone tutte le opportunità senza ignorarne le implicazioni sociali.
Percorso di sostenibilità
Strategia e modello di business
Nell’ultimo triennio, Poste Italiane ha intrapreso un importante percorso di sostenibilità orientato a promuovere gli elementi distintivi della propria strategia aziendale, trasformare le sfide del mercato in opportunità di creazione di valore condiviso e concorrere allo sviluppo del livello di reputazione aziendale.
Inteso come elemento chiave a supporto della strategia di business, oggi la sostenibilità è considerata una componente integrante delle attività, dei processi e della strategia aziendale, risultando embedded in tutte le componenti della realtà aziendale ed elemento imprescindibile per la definizione delle future scelte strategiche e finanziarie intraprese dal Gruppo.
Il valore della reputazione
Strategia e modello di business
In un contesto economico-finanziario in cui il valore di mercato delle aziende deriva sempre piu dai suoi asset intangibili, la reputazione rappresenta un patrimonio straordinario per Poste Italiane, in quanto risulta in grado di influenzare notevolmente i comportamenti e le scelte dei suoi stakeholder e, di conseguenza, crea un forte impatto su business e strategie aziendali e diventa leva di competitività per l’impresa per affrontare (e vincere) le sfide di un mercato sempre più evoluto dove i confini dei business tradizionali sono sempre più labili e la fiducia diventa elemento di scelta da parte dei consumatori.
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Premi e riconoscimenti ESG
Una misura della reputazione ottenuta da Poste Italiane e rappresentata dai molteplici premi e riconoscimenti conseguiti nel corso degli ultimi anni, che rafforzano maggiormente la sua immagine e confermano l’efficacia delle attività intraprese.
Premi e riconoscimenti ESG
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Indici di sostenibilità
Il 2019 ha visto l’ingresso di Poste Italiane in importanti indici di sostenibilita. Tali indici consentono agli analisti di monitorare e valutare la performance di Poste Italiane rispetto a tematiche ambientali, sociali e di governance.
Indici di sostenibilità in cui è presente Poste Italiane
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Andamento economico consolidato
Andamento economico consolidato
I ricavi totali del Gruppo ammontano a 11 miliardi di euro ed evidenziano una crescita di 174 milioni di euro rispetto al 2018 (+1,6%) ascrivibile al positivo apporto della Strategic Business Unit Servizi Assicurativi, che ha contribuito alla formazione dei ricavi con 1.669 milioni di euro, segnando un incremento di 199 milioni euro (+13,5% sul 2018) prevalentemente per effetto della crescita delle masse gestite sul Ramo Vita e di maggiori premi sul Ramo Danni, nonché della Strategic Business Unit Servizi di Pagamento, Mobile e Digitale, che ha segnato un incremento di 71 milioni di euro di ricavi (+12,1%) passando da 592 milioni di euro del 2018 a 664 milioni di euro, e della Strategic Business Unit Servizi Finanziari che ha realizzato 5.213 milioni di euro di ricavi (-8 milioni di euro rispetto al 2018).
Anche i ricavi adjusted12 mostrano una crescita di 327 milioni di euro (+3,2%) rispetto allo scorso esercizio, principalmente grazie al contributo positivo della Strategic Business Unit Servizi Assicurativi, (+199 milioni di euro) e di quella dei Servizi Finanziari (+145 milioni di euro).
- Andamento economico per Strategic Business Unit
Andamento economico per Strategic Business Unit
Corrispondenza, pacchi e distribuzione
Servizi di pagamento mobile e digitale
Servizi finanziari
Servizi assicurativi
Andamento patrimoniale e finanziario del Gruppo
Il Capitale immobilizzato del Gruppo Poste Italiane al 31 dicembre 2019 si attesta a 4.578 milioni di euro, segnando un incremento di 1.543 milioni di euro rispetto alla situazione di fine esercizio 2018, principalmente per effetto dell’applicazione dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio contabile IFRS 16 che ha comportato la rilevazione di attività per diritti d’uso per 1.254 milioni di euro (che tengono conto di 1.374 milioni di euro di attività, 102 milioni di euro di acquisizioni per nuovi contratti e 222 milioni di euro di ammortamenti). Alla formazione del Capitale immobilizzato hanno altresì concorso investimenti per 734 milioni di euro, in parte compensati da ammortamenti per 552 milioni di euro.
Concorrono, infine, al saldo della voce le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto per complessivi 617 milioni di euro, che segnano un incremento di 120 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, principalmente riconducibile all’adeguamento del valore di carico di FSIA Investimenti31, qualificata a fine esercizio 2019 come partecipazione di collegamento, in luogo del precedente controllo congiunto.
Gli investimenti del Gruppo nel 2019 ammontano a 734 milioni di euro ed evidenziano un incremento del 36% rispetto al 2018 (+195 milioni di euro).Il Capitale circolante netto al 31 dicembre 2019 ammonta a 1.494 milioni di euro e si decrementa di 243 milioni di euro rispetto a fine esercizio 2018 per effetto di maggiori Debiti netti per imposte correnti per 327 milioni di euro relativi alle imposte di competenza dell’esercizio.
Il saldo dei Fondi diversi e delle altre attività/passività al 31 dicembre 2019 ammonta a 2.041 milioni di euro ed e sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2018. A tale voce contribuisce il saldo dei Fondi per rischi e oneri che si attesta a 1.218 milioni di euro (1.519 milioni di euro a fine dicembre 2018) ed e comprensivo del Fondo di incentivazione agli esodi per 421 milioni di euro (447 milioni di euro al 31 dicembre 2018); questo riflette la stima delle passività per trattamenti di incentivazione all’esodo su base volontaria secondo le prassi gestionali in atto con le Rappresentanza Sindacali per un definito numero di dipendenti che risolveranno il loro rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2021. Il saldo comprende altresì il Fondo rischi operativi relativo prevalentemente a passività derivanti dall’operatività condotta in ambito BancoPosta per 241 milioni di euro (423 milioni al 31 dicembre 2018) e il Fondo rischi vertenze con terzi per 313 milioni di euro (335 milioni al 31 dicembre 2018).
Il Patrimonio netto al 31 dicembre 2019 ammonta a 9.698 milioni di euro e, rispetto al 31 dicembre 2018, registra un incremento di 1.593 milioni di euro. A tale variazione hanno concorso principalmente l’utile netto del periodo di 1.342 milioni di euro e l’incremento della riserva di Fair value di 1.087 milioni di euro, che riflette le oscillazioni di valore degli investimenti classificati nella categoria FVTOCI. Tali variazioni sono state in parte compensate dalla distribuzione dei dividendi per complessivi 774 milioni di euro, di cui 574 milioni di euro a valere sull’utile 2018 e 200 milioni di euro a titolo di acconto del dividendo ordinario previsto per l’esercizio 2019, da perdite attuariali sul TFR al netto dell’effetto fiscale per 50 milioni di euro e dall’acquisto di 5.257.965 azioni proprie (pari allo 0,4026% del capitale sociale) per complessivi 40 milioni di euro.
La Posizione finanziaria netta complessiva al 31 dicembre 2019 e in avanzo di 5.667 milioni di euro, in aumento di 295 milioni di euro rispetto ai valori al 31 dicembre 2018 (in cui presentava un avanzo di 5.372 milioni di euro); tale variazione riflette principalmente l’incremento registrato sul Fair value degli investimenti classificati nella categoria FVTOCI, la rilevazione delle passività finanziarie prevista dall’applicazione, dal 1° gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS 16 (1.279 milioni di euro al 31 dicembre 2019), la distribuzione dei dividendi per complessivi 774 milioni di euro e la diminuzione del capitale circolante netto.
Con riferimento agli strumenti finanziari detenuti dalla SBU Servizi Finanziari, l’oscillazione complessiva del fair value nel periodo e positiva per circa 5,7 miliardi di euro ed e rilevata nell’apposita riserva di Patrimonio netto per 1,7 miliardi di euro per la parte non coperta da strumenti di Fair value hedge, e a Conto economico per 4 miliardi di euro per la parte coperta, che ha specularmente incrementato il saldo negativo degli strumenti derivati di Fair value hedging. Al 31 dicembre 2019 il saldo di tali strumenti e negativo per 5,4 miliardi di euro (1,6 miliardi al 31 dicembre 2018). Inoltre, nell’ambito di tali operazioni di copertura, la Capogruppo ha incrementato i Crediti per Depositi in garanzia per circa 4 miliardi di euro per somme versate a controparti con le quali sono in essere operazioni di Asset Swap.
- Andamento economico per Strategic Business Unit